I capi della polizia marittima criticano le "interruzioni"

«Le successive interruzioni degli incarichi di servizio dei Comandanti Generali della Polizia Marittima nuocciono al mantenimento di linee guida stabili, nell'alta dirigenza dell'organizzazione, per questo è urgente ripristinare la stabilità in queste nomine», si legge in un comunicato inviato alla stampa da questa associazione, riunitasi oggi in Assemblea Generale Straordinaria.
La questione è l'abbandono del viceammiraglio José Vizinha Mirones dall'incarico di direttore generale dell'Autorità marittima nazionale e comandante generale della Polizia marittima (PM), che aveva assunto nell'ottobre dello scorso anno.
Il licenziamento è stato confermato a Lusa dalla Marina, che ha precisato che il viceammiraglio assumerà altre funzioni, senza per ora specificare quali.
Una fonte ufficiale della Marina ha affermato che il cambiamento è dovuto a una rotazione di posizioni dovuta al passaggio alla riserva dell'attuale Vice Capo di Stato Maggiore della Marina, il Vice Ammiraglio Aníbal Soares Ribeiro, previsto per il prossimo 8 giugno.
L'Associazione degli Ispettori e Capi della Polizia Marittima sottolinea che questa forza di polizia ha avuto, dal 2020 ad oggi, cinque comandanti generali, "che hanno il compito di dirigere e rappresentare il Primo Ministro, obiettivo che viene così compromesso".
“Questa circostanza, unita alla mancanza di una direttiva strategica per il Primo Ministro, rende difficile l’attuazione di politiche a lungo termine e indebolisce la sua posizione istituzionale”, avvertono.
Trattandosi di cambiamenti che “sono una mera conseguenza di cambiamenti funzionali nelle posizioni dirigenziali di alto livello nella Marina”, questa associazione sostiene che tali cambiamenti “non sono necessariamente mirati a ciò che è meglio per il Primo Ministro, né sono decisi in base alle esigenze specifiche di questa forza di polizia, ma piuttosto un mero risultato collaterale di altri movimenti”.
L'associazione sottolinea inoltre che "la nomina del Comandante Generale del PM avviene per ordine del Ministro della Difesa Nazionale, su proposta dell'Autorità Marittima Nazionale, un intervento che non avviene in altre forze e servizi di sicurezza".
“Pertanto, ritenendo che la capacità gestionale del Comandante Generale della Polizia Marittima sia stata indebolita e compromessa”, l’associazione sta valutando di denunciare la situazione al Ministro della Difesa Nazionale, Nuno Melo.
Nella nota si avverte inoltre che “il degrado e la scarsità di risorse umane e materiali continuano a rappresentare il maggiore ostacolo al pieno perseguimento della missione del Primo Ministro, nonostante l’impegno dei suoi professionisti”.
Secondo la legge, il Direttore generale dell'Autorità marittima nazionale è, in virtù delle sue funzioni, il Comandante generale della Polizia marittima.
La nomina e la revoca del responsabile dell'incarico di Direttore Generale dell'Autorità Marittima e di Comandante Generale della Polizia Marittima sono effettuate con decreto del Ministro della Difesa Nazionale, su proposta dell'Ammiraglio dell'Autorità Marittima Nazionale, secondo quanto stabilito dalla normativa vigente.
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